giovedì 19 marzo 2015

Normalità

Normalità

- Benessere

Una ragazza è a scuola nella sua classe. C’è il sole è Autunno. Si sentono gli uccelli cinguettare e il frusciare delle foglie.
Sono le 14 in punto. La quiete è finita. Fuori dalla scuola centinaia di studenti escono per dirigersi in altri luoghi:
qualcuno a casa, altri passeranno tutto il giorno con amici e altri ancora saranno già pronti per andare a fare qualche attività extra scolastica o sportiva.

Una ragazza torna a casa da scuola.
Alberi, foglie, il vento, la quiete ritorna. Si sente di nuovo il fruscio del vento e gli uccelli ritornano.
Un asilo, i bambini giocano felici. La palla supera il recinto, da cui sono circondati. I sorrisi scompaiono.
La ragazza torna indietro, prende la palla e la ridà ai bambini. I loro occhi brillano e la gioia ritorna.

È domenica, una ragazza è in macchina, guarda fuori dal finestrino. È in centro, c’è molta folla. Sembra che tutto sia calmo o meglio che tutto stia andando normalmente come se niente di speciale stia accadendo, la macchina continua ad andare, le persone camminano, ma se osservi bene riesci a cogliere alcune piccole cose che rendono speciale anche il momento più banale.
Tra la folla sembra che tutti stiano andando di fretta senza badare a ciò che li circonda, ma ad un certo punto si può scorgere una coppia, sono uno davanti all’altra, non si sa di cosa stiano parlando, si vede solo un abbraccio e, forse, anche un lieve bacio.
Un signore e una signora entrambi sulla quarantina, hanno uno sguardo severo, non sono né felici né tristi, ma ancora una volta basta osservare perché i due pur sembrando severi o arrabbiati si tengono per mano e sulla mano di lei si scorge una fede lucente.

È Lunedì, una ragazza esce di casa, con lo zaino in spalla, è riniziata la settimana, un nuovo giorno e lei è pronta ad affrontarlo.

- Maledizione
Una ragazza è a scuola nella sua classe. Piove, siamo in Autunno. Non si sente niente, solo la pioggia battere sull’asfalto.
Sono le 14 in punto, un altro giorno di scuola è superato.
Una ragazza torna a casa e come al solito ovunque vada c’è qualche ragazzino che le ride dietro così senza motivo. Lei ha paura ogni volta che torna a casa vede quei ragazzini e si spaventa, l’hanno presa di mira teme.

Adesso è a casa, è felice finalmente potrà godersi la sua giornata, sola rinchiusa in camera, ma lei non è triste perché, anche se sola, non è a scuola e per oggi non dovrà più rivedere quei ragazzini.
Stare a casa è rilassante, con la mamma e il fratello si sta bene e sono tutti felici. Finchè ci saranno loro io sarò felice, qualunque cosa succeda.

È domenica, una ragazza è in macchina, guarda fuori dal finestrino mentre sua madre e suo fratello discutono. È felice perché oggi andrà con loro al McDonald a mangiare.
Un solo istante, basta quello. Nessun rumore, in quell’istante niente, non si sente nulla, poco dopo però ci fu il dolore, sangue molto sangue. La mamma non c’era più e nemmeno il fratello. Non c’era niente che lei potesse fare per riaverli, il tempo non si fermava, tutto continuava ad andare avanti, ma lei ogni punto del suo corpo non andava avanti, era ferma in quel momento, almeno il suo cuore era ristretto le lacrime erano infinite, niente poteva far tornare tutto come prima.

È Lunedì, in casa non c’è nessuno, il silenzio pervade tutta la casa, una ragazza se ne sta nel letto, non le interessa più niente, niente la farà alzare, anzi solo una cosa può farlo:
la morte.

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