venerdì 12 dicembre 2014

Sorridere è sempre facile ;3

Ecco l'inizio di una mia Fan Fiction, riguardante One Piece :3
(ho già una persona che mi segue *w*)
Dall'inizio si potrebbe non capire molto, ma non vi preoccupate pubblicherò presto il prossimo capitolo ;) Che intendo fare anche un po' più lungo v.v

Sorridere è sempre facile

Capitolo 1 - Fine tragica, la realtà

Era felice una volta, invece adesso sta sempre nella menzogna con quel sorriso, oramai non si sa nemmeno più quando sia felice veramente, il giorno in cui è successa quella strage lui anche se col cuore infranto non ha mai pianto, pur essendo un bambino di appena 4 anni…
Questa storia racconta la vita di un ragazzino di nome Roxas che a soli 4 anni ha perso la madre e il padre, entrambi erano grandi seguaci di Barbabianca e suo padre Gol D. Reiven era riuscito a guadagnare il titolo di comandante della prima flotta di Barbabianca, era un uomo molto stimato sia dai suoi compagni che dai suoi avversari, si diceva che fosse l’unico uomo più forte di Gol D. Roger, ma stranamente non riusciva mai a battere il suo capitano, lui era il fratello maggiore del re dei pirati.
Roxas viveva insieme a loro nella Moby Dick ed era orgoglioso di ogni membro della ciurma, purtroppo dopo il fatto lui fu consegnato alle cure di Gol D. Roger essendo suo zio…
L’unico della sua famiglia che si era salvato dalla strage era suo fratello gemello, Steave, che dormiva in un’altra camera durante il fatto. Il suo caro fratellino, almeno lui, si era salvato. Così a entrambi i due bambini venne sconvolta la vita fin da subito e ne incominciarono una nuova proprio sulla nave di Gol D. Roger, ovvero colui che, ora, conoscono tutti con il titolo di re dei pirati.
Quello fu un duro giorno per tutti, Roxas non volle salire sulla Oro Jackson, diceva che sarebbe salito solo a mezzanotte del giorno dopo. Il motivo non lo si sa ancora, lo disse con un sorriso malinconico, poi si sedette sulla testa della Moby Dick a guardare il tramonto, aspettava qualcosa, rimase lì tutto il tempo senza né bere né mangiare. Steave a un certo punto si sedette vicino a Roxas per vedere in che condizioni era, lui si era sempre comportato in modo un po’ infantile infatti più che gemelli sembrava che Roxas fosse il fratello maggiore, “troppo maturo” spettegolavano gli adulti, Steave prendeva molto in considerazione tutto ciò che faceva suo fratello: se Roxas rideva lui era felice, se era arrabbiato anche non capendo la situazione lui si arrabbiava, se avesse pianto invece credo proprio che il mondo di Steave sarebbe andato in pezzi perché Roxas, non era mai triste, figuriamoci se si potesse mettere piangere. Per questo quando lo guardò l’unica cosa che fece fu, voltarsi e sorridere da buon fratello maggiore, rivoltarsi e guardare l’orizzonte.

Esattamente alle 00:00,  il volto di Roxas divenne cupo per pochi secondi ingrottò la fronte, probabilmente stava per mettersi a piangere, ma appena Steave lo vide e gli chiese << Cos’hai fratellone? >> lui si mise sull’attenti di colpo, se avesse pianto il suo caro fratellino sarebbe rimasto sconvolto a vita e per questo che non poteva assolutamente piangere, così poi lui anche se faticosamente riuscì a sorridergli e gli disse << avanti, ho fame andiamo a mangiare qualcosa, va bene Onii-chan? >>. Steave acconsentì felice, era andata proprio come pensava, ha sorriso e il suo ingenuo fratellino ha creduto che si sistemerà tutto, in fondo entrambi sono dei bambini perché alla  fine, purtroppo i loro genitori sono morti e dovranno affrontare questa situazione, l’unica cosa che otterrà Roxas è il dolore di non aver potuto piangere per la loro scomparsa.

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